Con questa pubblicazione si vuole portare su carta la collezione del Museo del Fiore perché venga trasmessa e divulgata a tutti e possa costituire una base di lavoro con cui rilanciare ricerche disciplinari e soprattutto promuovere ricerche interdisciplinari, o forse meglio transdisciplinari.
Infatti recuperare la propria memoria ci porta a ripensare la storia, non solo quella dotta e dei grandi personaggi ed eventi e che viene impressa sui documenti ma, come ha indicato la scuola francese degli “Annales”, quella che è la risultante delle abitudini e delle storie individuali di tante persone e delle piccole collettività. Questo approccio, che è comune allʼantropologia culturale e alla sociologia, ci porta alla considerazione naturale che i Pugnaloni non possono essere visti solo con gli occhi dello storico o del naturalista appassionato di etnobotanica, ma anche dellʼantropologo, del sociologo, dello storico dellʼarte.
Il quaderno rappresenta quindi una parte (fino al 2005) del catalogo della collezione del Museo del Fiore; vogliamo rischiare che sia giudicato anche lacunoso, arricchibile di immagini e informazioni di chi vorrà indicarci anche errori ed imprecisioni, proprio perché questo ci permetterà di ravvivare il dialogo fra la gente e il proprio museo.